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Industria 4.0

Transizione 4.0 e Piano Transizione 5.0

Matteo Gadda

Un sostegno miliardario alla transizione energetica dei processi produttivi, verso un modello sostenibile ed efficiente, basato sulle fonti rinnovabili. È il Piano Transizione 5.0, che attraverso un regime di credito d’imposta offerto alle imprese, si pone l’obiettivo di portare a un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio sui consumi finali di energia nel periodo 2024-2026.

Il programma d’incentivazione si affiancherà a quello già attivo di Transizione 4.0, che sarà attivo fino alla fine del 2025 e continuerà a sostenere la digitalizzazione e l’automazione nelle aziende con le aliquote di credito d’imposta già stabilite, ossia dal 5% al 20%, a seconda del tipo di bene acquisito e del suo costo.

 

In cosa consiste il piano 5.0?

Il suo obiettivo sarà accelerare la riconversione sia della dotazione di beni strumentali, sia dei processi produttivi delle imprese, attraverso un sostegno largamente accessibile, nello specifico, il Piano Transizione 5.0 è concepito per incentivare le imprese a realizzare progetti indirizzati a:

  • riduzione del consumo dell’energia
  • riduzione delle emissioni
  • sostituzione dei combustibili fossili,
  • recupero di materie prime critiche,

Il beneficio fiscale sarà tarato su almeno tre aliquote, che incrementeranno in base a:

  • riduzione dei consumi finali di energia (di almeno il 3%);
  • risparmio energetico conseguito, con un minimo del 5% rispetto al consumo precedente per gli stessi processi.
  • Per le imprese di nuova costituzione il risparmio energetico sarà misurato sul consumo medio annuo di un’impresa di dimensioni simili operante nello stesso settore.

 

I nuovi investimenti 5.0

Sarà concesso un credito d’imposta commisurato alle spese sostenute tra il primo gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 alle imprese che investiranno in:

  • 3.780 milioni di euro per l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0
  • 1.890 milioni di euro per l’acquisto di beni necessari all’autoproduzione da fonti rinnovabili
  • 630 milioni di euro per la formazione del personale sulle competenze per la transizione green

Lo schema, rivolto alle micro, piccole e medie imprese prevede contributi a fondo perduto, mediamente pari a circa il 50% dell’investimento complessivo, per l’acquisto di impianti e relative tecnologie digitali, che consentano la produzione diretta di energia da fonti rinnovabili per l’autoproduzione, con consumo immediato o attraverso sistemi di accumulo/stoccaggio.

 

Come possiamo esserti d’aiuto?

Come Software house possiamo aiutarti ad ottenere queste agevolazioni prevalentemente in tre modi:

  • collegando i nuovi macchinari 4.o ad un software di avanzamento produzione (MES) per tenere monitorati i consumi energetici per la produzione di ogni ordine inviato alla macchina
  • fornendo un’applicazione dedicata per la lettura dei parametri di Energia Elettrica e Gas finalizzata al monitoraggio dei consumi per analizzare gli eventuali punti critici
  • pianificando una serie di giornate di formazione riguardanti i due punti precedenti di modo da fornire ad ogni operatore le competenze necessarie al corretto funzionamento dei nostri software

 

Le aziende escluse dagli investimenti 5.0

Saranno escluse, con specifiche eccezioni, le imprese operanti nei settori:

  • produzione di energia basata su combustibili fossili e attività correlate;
  • industrie ad alta intensità energetica o a elevate emissioni di CO2;
  • produzione, noleggio o vendita di veicoli inquinanti (a emissioni diverse da zero);
  • raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti;
  • lavorazione del combustibile nucleare, produzione di energia nucleare.